La mossa della BCE e gli altri eventi che hanno scosso i mercati questa settimana

La BCE alza i tassi di 75 punti base. L’Italia va verso il voto, ma sul gas l’impegno politico deve rimanere forte. Intanto, nel Regno Unito, il nuovo premier ha problemi economici urgenti da affrontare. In USA, si attende la riunione della FED.

Sara Silano 08/09/2022 | 14:58
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-Nell’Eurozona, i tassi salgono di 75 punti base.
-L’Italia ha un piano per l’indipendenza dal gas russo che non elimina i rischi a breve.
-Il neo-premier inglese deve fare i conti con la crisi energetica, l’inflazione e la stagnazione economica.
-Non è una questione di “se” ma di “quanto” la FED aumenterà i tassi.

1.BCE, lotta all’inflazione
La Banca centrale europea (BCE) ha alzato i tassi di 75 punti base nella riunione odierna (8 settembre), dopo averli aumentati di 50 pb a luglio. Il tasso sui depositi passa quindi dallo 0 allo 0,75%. L’istituto di Francoforte ha messo al primo posto la lotta all’inflazione, in un contesto economico e politico che, però, rimane complesso.

“Con un'inflazione core raddoppiata rispetto all'obiettivo della BCE e in aumento, era impossibile sostenere che questo picco fosse ‘transitorio’ e puramente legato all'energia: la BCE ha quindi dovuto rispondere con forza alle critiche che la accusavano di essere rimasta indietro rispetto alla curva. Questo rialzo è servito anche a mettere un floor all'euro e a tenere sotto controllo l'ulteriore inflazione importata che la debolezza valutaria aveva determinato”, commenta Altaf Kassam, EMEA Head of Investment Strategy & Research di State Street Global Advisors.

La stima sull’indice dei prezzi al consumo ha raggiunto il 9,1% su base annua (dati Eurostat) e nel breve periodo potrebbe salire ancora. “La BCE deve assicurarsi che le aspettative d'inflazione non si disancorino troppo”, si legge in una nota di Vontobel. L’istituto guidato da Christine Lagarde ha abbandonato la precedente strategia di comunicazione (forward guidance) e deciderà i rialzi di riunione in riunione. I dati economici, quindi, saranno determinanti per le sue scelte.

Per attenuare gli effetti dell’aumento dei tassi, la BCE ha introdotto a luglio lo strumento di protezione della trasmissione (TPI) che ha lo scopo di garantire il meccanismo di trasmissione della politica monetaria e di evitare la frammentazione. In sostanza, questo strumento, nonostante sia piuttosto vago,dovrebbe proteggere soprattutto i livelli di spread della periferia, in particolare l’Italia, dal raggiungere livelli insostenibili.

“I fattori di mitigazione dovrebbero provenire molto di più dai livelli fiscali dell'UE e/o nazionali. La riunione d'emergenza dei ministri dell'energia dell'UE del 9 settembre potrebbe potenzialmente contribuire a contenere i prezzi dell'elettricità, in quanto si prevede di disaccoppiare i prezzi dell'elettricità da quelli del gas e di prendere in considerazione dei tetti di prezzo”, concludono da Vontobel.

Intanto, i mercati obbligazionari soffrono. Da inizio anno, l’indice Morningstar Eurozone Treasury bond ha perso oltre il 13% ed è ancora più pesante il bilancio per i titoli di Stato italiani (-17% il JPM Italy Government 3+ years) sui quali gravano le incertezze politiche in vista delle elezioni del 25 settembre.

2. Italia verso il voto
Mancano poco più di due settimane alle elezioni in Italia. L’incertezza politica è una variabile che gli investitori non possono ignorare. Finora l’economia è andata meglio del previsto, nonostante l’inflazione. Ma in futuro imprese e famiglie risentiranno del caro-energia e del rialzo dei tassi di interesse, che peseranno ancora di più a causa dello spread elevato tra BTP e Bund.

Secondo Matteo Ramenghi, responsabile degli investimenti di UBS WM in Italia, non è da escludere una recessione tecnica nei prossimi trimestri nell’Eurozona, in particolar modo tra la fine di quest’anno e l’inizio del prossimo.

“Per l’Italia, oltre alla variabile gas, molto dipenderà dalla reazione dei mercati al risultato delle elezioni. In una fase così complicata, uno spread elevato avrebbe un impatto particolarmente negativo sull’andamento economico”, dice Ramenghi.

L’Italia ha varato un piano per diventare completamente indipendente dal gas russo entro il 2025, che, però, non elimina i rischi a breve termine. Attualmente, la Russia rappresenta il 21% del totale delle importazioni, contro il 40% di un anno fa.

Flussi di gas naturale verso l'Italia

Flussi di gas naturale verso l'Italia

“I progressi compiuti dall'Italia nella diversificazione delle forniture di gas sono finora impressionanti. Resta da vedere se l'impegno politico rimarrà forte in vista delle prossime elezioni”, afferma Carlo Capuano, Senior Vice President Sovereign Ratings di DBRS Morningstar. “La piena attuazione del piano sul gas è fondamentale per limitare il rischio di scarsità per famiglie e imprese. Modificare la cultura dell'uso dell'energia con una campagna di sensibilizzazione può essere uno strumento potente, anche se probabilmente saranno proprio i costi elevati a indurre a consumare meno”.

3. Le sfide del neo-premier Truss nel Regno Unito
Il Regno Unito ha il suo nuovo Primo ministro, Liz Truss, che succede a Boris Johnson.

La neo-eletta si trova di fronte a problemi immediati come la crisi energetica, l’inflazione e la stagnazione economica.

“Truss, in quanto liberale sul fronte economico, vuole ridurre le tasse e le normative, ma con un debito pubblico vicino al 100% del Pil e un costo degli interessi in aumento, il margine di manovra fiscale è scarso”, afferma David Riley, responsabile degli investimenti di BlueBay Asset Management.

“Nel suo discorso di accettazione, Truss ha ribadito il suo impegno a tagliare le tasse, ma ha anche detto che il suo governo affronterà l'aumento delle bollette energetiche e migliorerà il servizio sanitario nazionale. È improbabile che il mercato dei Gilt e la sterlina accolgano con favore un forte aumento dell'indebitamento pubblico in un periodo di inflazione elevata e di tassi d'interesse in crescita, a meno che non sia supportato da un piano credibile di riduzione dell'indebitamento e del debito pubblico nel medio termine”, spiega Riley.

Da inizio anno, l’indice Morningstar sui titoli di stato inglesi è sceso di oltre il 21% in sterline. E’ in rosso anche il mercato azionario, ma con un ribasso più contenuto (-1,25% in sterline al 6 settembre 2022).

4. USA, quanto aumenterà i tassi la FED?
Negli Stati Uniti sarà decisivo il dato sull’inflazione, pubblicato il 13 settembre, perché potrà dare indicazioni sulle prossime mosse della Federal Reserve. La questione non è se ci sarà o meno un rialzo dei tassi nel meeting del 21 settembre, ma se sarà di 50 o 75 punti base.

“Nelle ultime settimane, l’attività manifatturiera ha sorpreso al ribasso e le richieste di disoccupazione negli USA sono in costante aumento, ora ai massimi da 8 mesi”, dice Ritu Vohora, investment specialist di R. Rowe Price. “Di fatto, molte società tecnologiche e finanziarie hanno segnalato un rallentamento delle assunzioni o un vero e proprio taglio di posti di lavoro nei recenti aggiornamenti degli utili”.

Sebbene i mercati abbiano scontato molte cattive notizie e una lieve recessione, non hanno prezzato un crollo più profondo. Al contrario i dati economici negativi hanno fatto salire i mercati nella speranza di una Fed meno aggressiva. Tuttavia, ricorda Vohora, “poiché l’inflazione continua a essere la priorità della banca centrale, è improbabile che questa venga in soccorso dei mercati”.

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Info autore

Sara Silano

Sara Silano  è caporedattore di Morningstar in Italia

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