ServizioContenuto basato su fatti, osservati e verificati dal reporter in modo diretto o riportati da fonti verificate e attendibili.Scopri di piùI fondi europei

Italia promossa sul Pnrr, sì dell’Ue a seconda tranche

La luce verde data all’Italia porterà nelle casse di Roma 21 miliardi di euro

La Bce tira dritto sui tassi e avverte Roma sul Pnrr

2' di lettura

I 45 traguardi e obiettivi previsti sono stati conseguiti: arriva il via libera della Commissione Ue alla seconda tranche dei fondi del Next Generation Ue per l’Italia. La verifica dell’esecutivo europeo, rispetto all’ok alla prima tranche, è stata molto più lunga, durando sostanzialmente tre mesi.

Il “ritardo” del via libera

Il motivo è duplice: da un lato, con le vacanze estive di mezzo le procedure hanno subito un fisiologico rallentamento; dall’altro, rispetto ai soldi concessi dalla Commissione agli Stati membri per i target del primo semestre, le procedure di controllo si fanno via via più tecniche e quindi anche più meticolose.

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Nelle casse dell’Italia 21 miliardi

La luce verde data all’Italia porterà nelle casse di Roma 21 miliardi di euro. «Abbiamo ricevuto gli ultimi elementi necessari» per le verifiche e «stiamo perciò finalizzando il nostro parere positivo» alla richiesta dell’Italia, ha spiegato il portavoce della Commissione Eric Mamer, confermando un ok che arriva proprio alla vigilia delle elezioni politiche del 25 settembre e, simbolicamente, sigilla la collaborazione tra il premier Mario Draghi e l’esecutivo europeo.

L’ipotesi di modifiche al Piano

Al di là del capitolo del RePowerEu che sarà aggiunto ai Pnrr nazionali, le modifiche al piano, sulla base di condizioni oggettive, sono ammesse dal regolamento del Next Generation Ue. Ma, allo stesso, tempo, rischierebbero di riaprire un negoziato delicatissimo tra Roma e Bruxelles.

La procedura

Una volta ufficializzata la valutazione positiva preliminare della Commissione europea, per l’esborso della seconda rata servirà però tempo, fino a circa due mesi. Prima che i soldi finiscano nelle casse dello Stato è necessario infatti Il via libera finale del Comitato economico e finanziario - il braccio tecnico del Consiglio dei ministri Ue delle Finanze (Ecofin) -, passaggio che richiede un massimo di quattro settimane. Solo allora, ed entro un altro mese dal parere tecnico, Bruxelles formalizzerà il suo sì. A quel punto il versamento della rata arriverà a stretto giro, tenendo dunque come orizzonte la metà di novembre.

Il prossimo obiettivo

Per il nuovo governo, tuttavia, sarà vietato fermarsi: il tempo di attesa per i nuovi fondi resta scandito dalla corsa per richiedere la terza delle dieci rate di finanziamento previste dal piano. Fino a oggi, Roma ha ricevuto dall’Ue quasi 46 miliardi di euro per sostenere le misure del Pnrr: i primi 24,9 miliardi di euro sono stati erogati ad agosto 2021 in forma di prefinanziamento, mentre la prima rata da 21 miliardi di euro è arrivata ad aprile. Con la seconda tranche ora in arrivo, per la terza rata - che vale 19 miliardi di euro - il governo è chiamato a raggiungere 55 obiettivi entro il 31 dicembre 2022.

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