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Flat tax, pensioni, Ue: i 10 punti chiave della «Melonomics»

Dalla stabilità dei conti pubblici alla moderazione nelle ricette economiche, alla flat tax incrementale alla abolizione del reddito di cittadinanza

di Andrea Gagliardi

Meloni: “Sinistra rabbiosa ed estremista, ha paura di perdere il suo consolidato sistema di potere”

4' di lettura

Dalla stabilità dei conti pubblici alla moderazione nelle ricette economiche, alla flat tax. Man mano che procedeva la campagna elettorale e i sondaggi la davano in costante ascesa, Giorgia Meloni proseguiva nell'inversione di marcia: la linea politica era cambiata, si faceva più moderata. Ora che il risultato elettorale conferma la sua leadership, vediamo quali sono i punti chiave del suo programma economico.

Stabilità dei conti pubblici

Stop alle promesse mirabolanti. Meloni si tiene lontana dal promettere l'aumento delle pensioni minime a mille euro al mese piuttosto che la flat tax al 15% per tutti (come fanno i suoi alleati). Nel raccontare quale flat tax vorrebbe, spiega come sia meglio iniziare ad applicarla sui redditi incrementali, cioè sull'aumento del reddito rispetto all'anno precedente.

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Aggiornamento mirato del Pnrr

Il Pnrr rappresenta una «grande occasione per la modernizzazione dell'Italia e delle sue infrastrutture e per la ripartenza economica della Nazione».Ma ne viene proposto un «mirato aggiornamento» alla luce della crisi scaturita dal conflitto in Ucraina e dall'aumento dei prezzi delle materie prime. L'obiettivo è «destinare maggiori risorse all'approvvigionamento e alla sicurezza energetici, liberare l'Italia e l'Europa dalla dipendenza dal gas russo, e mettere al riparo la popolazione e il tessuto produttivo da
razionamenti e aumenti dei prezzi»

Fisco più equo

Fdi propone di «ridurre la pressione fiscale su imprese e famiglie attraverso una riforma all'insegna dell'equità: riforma dell'Irpef con progressiva introduzione del quoziente familiare; estensione della flat tax per le partite Iva fino a 100mila euro di fatturato; introduzione della flat tax sull'incremento di reddito rispetto alle annualità precedenti; progressiva eliminazione dell'Irap e razionalizzazione dei micro-tributi. Cedolare secca al 21% anche per l'affitto degli immobili commerciali in zone vantaggiate e degradate. Innalzamento del limite all'uso del denaro contante. Basta con la miope politica dei bonus, da sostituire con misure stabili e durature. Per le cartelle in essere: “saldo e stralcio” fino a 3mila euro per le persone in difficoltà e, per importi superiori, pagamento dell'intera imposta maggiorata del 5% in sostituzione di sanzioni e interessi, e rateizzazione automatica in 10 anni

Sostenere chi fa impresa e crea e posti di lavoro in Italia

Si punta a incentivare la rilocalizzazione delle attività produttive in Italia e disincentivare le delocalizzazioni; a contrastare con determinazione la concorrenza sleale e le pratiche elusive del trasferimento delle sedi aziendali nei paradisi fiscali europei; a potenziare gli strumenti per stimolare e incentivare la canalizzazione del risparmio privato verso il finanziamento dell'economia reale, in particolare nelle Pmi; a favorire la partecipazione dei lavoratori agli utili e alla governance d'impresa.

Razionalizzare il sistema di incentivi alle imprese

Altro obiettivo è quello di razionalizzare il sistema degli incentivi alle imprese che oggi consta di oltre 1.400 interventi agevolativi nazionali e regionali. E favorire l'accesso al mercato dei capitali semplificando gli adempimenti per chi decide di quotarsi in Borsa. Nonché rendere strutturali incentivi e crediti d'imposta per investimenti tecnologici e spese di ricerca e sviluppo e favorire la crescita dimensionale delle piccole e medie imprese

Promozione del marchio Made in Italy

La promozione del marchio Made in Italy passa anche attraverso il potenziamento dell'Agenzia Ice per la promozione all'estero e l'internazionalizzazione delle imprese italiane, degli uffici commerciali delle ambasciate, del ruolo delle Camere di commercio e degli istituti culturali per aiutare le imprese italiane a trovare nuove opportunità a livello internazionale e affrontare le sfide del mercato globale.

Taglio strutturale del cuneo fiscale

Strategica la riduzione delle tasse sul lavoro attraverso il taglio strutturale del cuneo fiscale e contributivo, a vantaggio di lavoratori e imprese. E la razionalizzazione delle decine di diverse tipologie di agevolazioni di incentivo alle assunzioni attualmente esistenti e accorpamento delle stesse in poche efficaci misure.Già nell'immediato, si pensa all’introduzione di una super deduzione del costo del lavoro per le imprese che incrementano l'occupazione rispetto agli anni precedenti.

Rilanciare contratto di apprendistato e tirocini

Per promuovere la formazione e l'inserimento dei giovani nel mondo del lavoro si punta a rilanciare, con adeguate tutele, gli strumenti del contratto di apprendistato e dei tirocini; a dare effettivo avvio alla riforma degli Istituti Tecnici Superiori; a potenziare il sistema dei corsi post diploma di inserimento lavorativo; a promuovere la formazione nell'ambito delle discipline (Science, Technology, Engineering and Mathematics), in modo da favorire l'ingresso dei giovani nel mondo del lavoro e colmare l'attualecarenza di figure qualificate in tali materie

Stop al reddito di cittadinanza

Nel mirino il reddito di cittadinanza che va abolito per introdurre un nuovo strumento che tuteli i soggetti privi di reddito, effettivamente fragili e impossibilitati a lavorare o difficilmente occupabili: disabili, over 60, nuclei familiari con minori a carico. Per chi è in grado di lavorare, percorsi di formazione e potenziamento delle politiche attive del lavoro. Innalzamento delle pensioni minime e sociali.Va costruito un modello di ammortizzatori sociali universale per tutti i lavoratori: istituire una indennità di disoccupazione per gli autonomi che segua le stesse regole dell'indennità prevista per il lavoro dipendente

Rilancio degli investimenti strutturali

Attenzione poi a un nuovo impulso e rilancio degli investimenti in infrastrutture stradali, ferroviarie, portuali e aeroportuali. L'Italia va resa competitiva con gli altri Stati europei attraverso l'ammodernamento della rete infrastrutturale e la realizzazione delle grandi opere, il potenziamento della rete dell'alta velocità per collegare tutto il territorio nazionale dal Nord alla Sicilia e dall'Adriatico al Tirreno, nonché il potenziamento e lo sviluppo delle infrastrutture digitali ed estensione della banda ultralarga in tutta Italia. Con una clausola di salvaguardia dell'interesse nazionale, anche sotto l'aspetto economico, per le concessioni
di infrastrutture pubbliche, quali autostrade e aeroporti. E la tutela delle aziende strategiche attraverso un corretto ricorso al golden power.

Innalzamento delle pensioni minime

Si parla inoltre di «innalzamento delle pensioni minime e sociali» e ad un aumento strutturale e progressivo delle pensioni di invalidità, che non potranno essere inferiori ad altre forme di assistenza sociale esistenti,

Bonus edilizi

Sul fronte superbonus e bonus edilizi in generale, vanno salvaguardate le situazioni in essere, ma con un occhio al riordino e all’armonizzazione degli incentivi destinati alla riqualificazione, alla messa in sicurezza e all'efficientamento energetico degli immobili pubblici e privati.

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