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Ucraina ultime notizie. La Russia intende usare il “rublo digitale” per molte transazioni con la Cina

Putin a Erdogan: «Potremmo negoziare con Kiev». Proteste e scontri con la polizia nella regione russa del Daghestan dove i manifestanti sono scesi in piazza contro la mobilitazione parziale annunciata mercoledì dalle autorità russe. I Comitati centrali elettorali delle repubbliche separatiste di Donetsk e di Luhansk hanno riconosciuto validi i referendum per l’annessione alla Russia. Il ministro degli Esteri e del commercio ungherese Peter Szijjarto sostiene che le sanzioni alla Russia stanno causando danni all’Europa e sono un «fallimento completo»

Ucraina, Zelensky si rivolge ai russi: "Vi mandano a morire"
  • Kiev, attacco missilistico su aeroporto Kryvyi Rih

    Le forze armate russe hanno lanciato un attacco missilistico sull’aeroporto di Kryvyi Rih. Lo ha reso noto Valentin Reznichenko, capo dell’amministrazione militare regionale di Dnipropetrovsk, nel suo canale Telegram. Lo riporta Unian. “Un attacco nemico a Kryvyi Rih. I russi hanno lanciato un missile X-59 contro l’aeroporto. L’infrastruttura è stata distrutta. Un ulteriore uso dell’aeroporto è impossibile”, ha spiegato.

  • Turkish Airlines sospende i voli verso diverse città russe

    Turkish Airlines ha annunciato oggi che estenderà la sospensione dei voli verso diverse città russe, l’Ucraina e la capitale bielorussa Minsk fino al 31 dicembre. La sospensione si applica ai voli per Ekaterinburg, Krasnodar, Rostov sul Don e Sochi. Lo riporta la Tass.

  • Usa, «pronti nuovi costi economici per Mosca in risposta ad annessione»

    «Siamo preparati ad imporre nuovi, veloci e severi, costi economici, alla Russia, insieme ai nostri alleati e partner, in risposta alle azioni in cui stiamo assistendo, se andranno avanti con l’annessione». Così la portavoce della Casa Bianca, Karine Jean-Pierre, ha ribadito che Washington non «riconoscerà mai» i territori occupati «o qualsiasi altra parte dell’Ucraina» a seguito dei ’referendum farsa’, che sono una «flagrante violazione del diritto internazionale». «Sentirete di più su questo nei prossimi giorni», ha aggiunto, suggerendo un prossimo annuncio di nuove sanzioni.

  • Rutte a Zelensky, più armi, più sanzioni e Russia più isolata

    «Stiamo rafforzando il sostegno all’Ucraina. Più armi, più sanzioni, più isolamento dalla Russia. L’ho appena detto nel corso di una conversazione con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky». Lo ha reso noto il premier olandese Mark Rutte su Twitter, precisando che «a causa della mobilitazione parziale russa e dei referendum farsa, proteggere l’Europa è fondamentale per la nostra sicurezza».

    Il primo ministro olandese Mark Rutte. (REUTERS/Caitlin Ochs)

  • Usa, Italia partner Nato-G7, lavoreremo insieme sull’Ucraina

    L’”Italia è un alleato della Nato, un partner del G7 e dell’Ue, e lavoreremo con il Paese sulle questioni comuni come la guerra in Ucraina”. Lo ha detto la portavoce della Casa Bianca, Karine Jean-Pierre, in un briefing con la stampa commentando i risultati delle elezioni in Italia.

  • In bilancio Usa anche 12 miliardi $ di aiuti per l’Ucraina

    Ci sono anche oltre 12 miliardi di dollari di aiuti all’Ucraina nella legge per evitare temporaneamente lo shutdown alla fine di questa settimana. Lo riferiscono fonti dell’amministrazione Biden.

  • Ministro agricoltura Kiev: con Ue corridoi permanenti per export derrate agricole

    “Con l’aiuto dell’Ue siamo riusciti mese dopo mese a aumentare le esportazioni di cereali, ma dobbiamo fare di più, costruire più punti di carico e scarico alla frontiere, coinvolgere di più i trasporti e le aziende perché i corridoi della solidarietà diventino stabili e permanenti e così cresceranno anche gli scambi agroalimentari tra Ue e Ucraina”. Lo ha detto il ministro dell’agricoltura ucraino Mykola Solski durante la conferenza stampa del Consiglio Ue agricoltura. Solski ha partecipato alla riunione dei ministri europei nella parte dedicata ai “corridoi della solidarietà”, i collegamenti via terra e fiume tra Ue e Ucraina che da aprile a oggi hanno consentito l’export di derrate agricole da Kiev per oltre 11 milioni di tonnellate.

    “Abbiamo presentato le nostre proposte - ha detto Solski - e abbiamo sentito abbiamo sentito il sostegno di tutti i ministri, anche dei Paesi più lontani da noi”. “Secondo le nostre stime - ha detto Solski - avremo 65-70 milioni di tonnellate di raccolto tra cereali e semi oleosi, l’anno scorso erano 108 milioni, ma era un record storico per noi e lo avevamo ottenuto anche grazie ad aree che ora sono occupate”.

  • Usa,referendum farsa, pronti a imporre nuovi costi a Russia

    “Siamo pronti a imporre nuovi costi” alla Russia per i referendum “farsa”. Lo afferma la portavoce della Casa Bianca, Karine Jean-Pierre rispondendo a chi le chiedeva se gli Stati Uniti fossero pronti a ulteriori sanzioni contro Mosca. Gli Stati Uniti “non riconosceranno mai” i territori annessi in Ucraina, mette in evidenza Jean-Pierre.

  • Media, “261mila uomini arruolabili fuggiti dalla Russia”

    Secondo l’Fsb, i servizi di sicurezza russi, 261 mila uomini in età di chiamata alle armi avrebbero lasciato la Russia tra mercoledì e sabato scorso, dopo l’annuncio sulla mobilitazione parziale. Lo riporta un tweet di Meduza, citando la Novaya Gazeta Europe. Un esodo che - scrive il media russo - sarebbe alla base della discussione all’interno dell’amministrazione presidenziale sulla chiusura dei confini agli uomini in età arruolabile.

  • Nave con grano ucraino a Napoli, controlli Dogana ok

    Una nave battente bandiera panamense, la Nikiti II, con a bordo 6.000 tonnellate di grano ucraino, ha attraccato nel porto di Napoli. La nave cargo, partita dal porto ucraino di Reni, e sottoposta a Istanbul ai controlli previsti dall’accordo delle Nazioni Unite, appena raggiunti gli spazi doganali, è stata oggetto di una serie di verifiche da parte di un pool di esperti costituito da funzionari doganali e chimici e coordinato dalla Direzione Territoriale Campania dell’Agenzia delle Accise, Dogane e Monopoli. Il pool - si legge in una nota - ha immediatamente verificato l’eventuale grado di radioattività della merce attraverso sofisticate apparecchiature mobili in dotazione e successivamente ha avviato le procedure per il prelevamento di alcuni campioni finalizzato al controllo qualità in laboratorio. Gli esiti dei controlli effettuati sono risultati negativi sia in ordine al grado di radioattività sia in ordine alla sicurezza della merce a tutela della salute pubblica.

  • Finlandia, raddoppiati ingressi russi a confine terrestre

    Il numero di cittadini russi entrato in Finlandia via terra è raddoppiato rispetto a una settimana fa, prima che Vladimir Putin ordinasse la mobilitazione parziale per la guerra in Ucraina. Lo ha reso noto la Guardia di frontiera finlandese, secondo cui ieri sono entrati 8.314 russi, il doppio rispetto a domenica scorsa. Se si conta anche sabato, i russi entrati via terra sono stati 16.886 e «molti di questi sono in transito verso altri Paesi».

  • La Russia intende usare il “rublo digitale” per molte transazioni con la Cina

    Dopo aver espresso l’intenzione di lanciare un “rublo digitale” all’inizio del prossimo anno, la Russia prevede di utilizzare la valuta in accordi reciproci con la Cina allo scopo di ridurre l’egemonia finanziaria globale di Washington. Lo ha affermato Anatoly Aksakov, capo della commissione finanziaria nella camera bassa del parlamento russo.
    La Russia, come molti paesi, ha iniziato a realizzare denaro digitale negli ultimi due anni per modernizzare il suo sistema finanziario, accelerare i pagamenti e scongiurare la minaccia delle criptovalute “private” come il bitcoin.
    La banca centrale russa sta già conducendo test sul rublo digitale con le banche in un momento in cui le sanzioni contro Mosca hanno di molto ridotto l’accesso della Russia a vaste aree dell’infrastruttura del mercato finanziario globale.
    Con questo in mente, la Russia è alla ricerca di mezzi alternativi per effettuare transazioni, ha affermato Aksakov.

  • Avvocato Snowden, non sarà soggetto a mobilitazione

    Dopo aver ottenuto la cittadinanza russa Edward Snowden non sarà soggetto alla circoscrizione nell’ambito della mobilitazione parziale decisa dal presidente russo Vladimir Putin. Lo ha precisato a Interfax il suo avvocato Anatoly Kucherena.
    «Esiste una procedura stabilita dalla legislazione della Federazione russa su coloro che sono soggetti a coscrizione in relazione alla mobilitazione parziale - ha spiegato -, poiché Edward non ha prestato servizio nell’esercito russo, non ha pratica ed esperienza nel servizio militare, non è soggetto a coscrizione».

  • Lituania, rafforzato controllo frontiera con Bielorussia

    Il Consiglio per la Difesa dello Stato ha approvato l’adozione di misure per il rafforzamento del controllo della frontiera tra Lituania e Bielorussia. Ne dà notizia un comunicato della Presidenza della Repubblica. Il provvedimento intende rafforzare ulteriormente la frontiera lituano-bielorussa, dove alcune settimane fa è stata completata l’erezione di una barriera in metallo e filo spinato della lunghezza di 550 km, e proteggere il Paese baltico dall’ingresso di migranti di origine mediorientale e asiatica. La migrazione clandestina in arrivo dal confine bielorusso ha visto una crescita esponenziale a partire dall’estate del 2021. Alla seduta odierna del Consiglio per la Difesa dello Stato - cui hanno partecipato il presidente Gitanas Nausėda, il primo ministro Ingrida Šimonytė, la presidentessa del Parlamento (Seimas) Viktorija Čmilytė-Nielsen, il ministro della Difesa Arvydas Anušauskas e il comandante in capo dell’Esercito Lituano gen. Valdemaras Rupšys - si è inoltre discusso della situazione della sicurezza nella Regione baltica e della mobilitazione dichiarata nella Federazione russa la scorsa settimana.

  • Raid russo nell’oblast di Karkiv, 7 morti, tra cui 15enne

    Sette persone sono state uccise oggi pomeriggio a seguito di un attacco missilistico dei russi su Pervomaiskyi nella regione di Kharkiv nell’est dell’Ucraina. Lo ha annunciato il servizio stampa del Dipartimento dei servizi di emergenza statali della regione di Kharkiv. «A seguito dell’attacco a Pervomaiskyi sono morte sette persone, tra cui un quindicenne. Alcune abitazioni private sono state distrutte», ha proseguito la nota riportata dall’Ukrainska Pravda. L’agenzia ucraina Ukrinform aggiunge che tra le vittime si conta anche una donna.

  • Putin concede la cittadinanza russa a Edward Snowden

    Il presidente Vladimir Putin ha firmato lunedì un decreto che concede la cittadinanza russa al whistleblower e ex contractor dell’intelligence statunitense Edward Snowden.
    Snowden, 39 anni, è fuggito dagli Stati Uniti e ha ottenuto asilo in Russia dopo aver fatto trapelare file segreti nel 2013 che rivelavano vaste operazioni di sorveglianza interna e internazionale svolte dall’Agenzia per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti, per cui lavorava come contractor.
    Per anni le autorità statunitensi hanno voluto che Snowden tornasse negli Stati Uniti per affrontare un processo penale con l’accusa di spionaggio.

  • Russia, arrestato console Giappone a Vladivostok

    Il console giapponese a Vladivostok è stato arrestato dall’Fsb, «per aver acquisito documenti con informazioni classificate sugli effetti delle sanzioni sull’economia dell’estremo oriente russo», rende noto l’agenzia Ria Novosti. Il console è stato quindi dichiarato persona non grata.

    Tokyo proprio oggi aveva annunciato la decisione di introdurre nuove sanzioni contro Mosca, bloccando l’esportazione di prodotti usabili nella produzione di armi chimiche.

  • Fuga di gas nel Baltico, «probabile perdita Nord Stream 2»

    Un calo di pressione nella tubatura A del gasdotto Nord Stream 2, che non è attualmente in uso, ma è terminato e contiene gas, è stato rilevato ieri sera, probabilmente per una perdita. Ne sono state informate le autorità marittime responsabili in Germania, Danimarca, Svezia, Finlandia e Russia, ha dichiarato alla Dpa Ulrich Lissek, portavoce dell’operatore del gasdotto, Nord Stream 2 Ag. «Deve esserci un buco da qualche parte», ha detto Lissek, «solo che nessuno sa dove. Potrebbe essere che del gas stia fuoriuscendo in mare».

    Se ciò avvenisse sulla terraferma, infatti, verrebbe notato più facilmente. Normalmente, la pressione è di 105 bar, ma sarebbe ora solo di 7 sul lato tedesco. Secondo Lissek, la ricerca delle cause sarebbe molto difficile per Nord Stream 2 Ag, perché l’azienda è sotto sanzioni, non ha quasi più personale e i suoi fondi sono congelati. Il gasdotto Nord Stream 2 si estende per 1230 chilometri dalla Russia alla Germania, attraverso il Mar Baltico. La pipeline è stata completata, ma il gas non è mai stato importato, perché Berlino ne ha bloccato l’uso in risposta all’invasione russa dell’Ucraina.

    Un tecnico addetto alla sicurezza cammina davanti all’impianto di approdo del gasdotto del Mar Baltico Nord Stream 2 a Lubmin, Germania, 19 settembre 2022. (REUTERS/Fabrizio Bensch)

  • Kiev, indaghiamo su nuova fossa comune vicino al confine russo

    Le forze ucraine hanno reso noto che stanno indagando su una presunta fossa comune nel nord-est, vicino al confine russo, che si teme possa contenere fino a cento corpi di soldati, ma anche di civili. Il sito è un allevamento di polli industriale fuori Kozacha Lopan, un tempo utilizzato dalle truppe russe per riparare i loro carri armati. All’inizio di questo mese, le forze ucraine hanno riconquistato l’area e hanno respinto le forze russe oltre il confine. Ma secondo i militari di Kiev la fossa comune è nel raggio di azione dell’artiglieria russa e quindi bisognerà attendere di liberare completamente la zona per concludere le indagini. Lyudmyla Vakulenko, capo dell’amministrazione locale di Kozacha Lopan, ha riferito che i soldati le hanno detto di aver visto «un luogo di sepoltura di soldati, ma non hanno specificato il numero». Ieri il presidente Volodymyr Zelensky aveva detto alla Cbs news che l’Ucraina aveva trovato «altre due fosse comuni, con centinaia di persone», ma non è chiaro se si riferisse a Kozacha Lopan.
    Nelle ultime settimane l’Ucraina ha scoperto un luogo di sepoltura di massa accanto a un cimitero in un bosco fuori dalla città liberata di Izyum che conteneva 447 corpi principalmente civili, alcuni dei quali mostravano segni di tortura.

  • Gb sanziona russi organizzatori dei referendum

    Il governo britannico ha sanzionato alcuni alti funzionari russi coinvolti nell’organizzazione dei «referendum farsa» nelle regioni ucraine sotto controllo di Mosca e altri oligarchi vicini al Cremlino. Lo ha annunciato il ministro degli Esteri, James Cleverly, secondo cui i referendum violano la legge internazionale, «non possono essere né liberi né equi», e Londra non ne riconoscerà il risultato.

  • Gas: Germania, indagini su calo pressione “inspiegabile” per Nord Stream 2

    Le autorità tedesche stanno facendo indagini in relazione a un «calo di pressione» inspiegabile del gasdotto Nord Stream 2, la cui apertura a inizio anno era stata annullata con la guerra in Ucraina. «Siamo stati informati di un forte calo di pressione sul gasdotto Nord Stream 2», ha indicato il ministero tedesco dell’Economia. Al momento «non ci sono certezze» sulla causa di questo fenomeno. Il gasdotto Nord Stream 2 collega la Russia alla Germania e anche se i lavori sono terminati non è mai stato inaugurato a causa delle tensioni con Mosca per il conflitto in Ucraina. Il gasdotto è stato comunque «preparato tecnicamente» ed è stato «riempito di gas» ha spiegato all’Afp un portavoce della società che lo gestisce, aggiungendo che «è possibile che ci sia una fuga di gas sulla linea ma dove precisamente non si sa». Delle “bolle” di gas sono state scoperte nel tratto tra Germania e Danimarca e le autorità danesi «sono state informate» ha spiegato il ministero.

  • Ocse, guerra costerà 2,9 miliardi all’economia mondiale nel 2023

    La guerra in Ucraina avrà un impatto economico sul Prodotto interno lordo globale pari a circa 2,9 miliardi di Euro per l’insieme del 2023. Queste le previsioni pubblicate oggi dall’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (Ocse). Anche se per l’anno in corso l’Ocse spera in un aumento del Pil del 3%, per il 2023 la stima è del 2,2%. L’economia globale “ha perso slancio di fronte alla guerra, la crescita del Pil è in stallo in molti paesi e gli indicatori economici puntano ad un rallentamento diffuso”, ha affermato il segretario generale dell’OCSE Mathias Cormann. Il conflitto in Ucraina ha inoltre ulteriormente aumentato i prezzi dell’energia, soprattutto in Europa, aggravando le pressioni inflazionistiche in un momento in cui i prezzi erano già in aumento a causa della pandemia da Covid-19. L’Ocse ha quindi alzato di sei decimi le previsioni di inflazione del G20 per quest’anno, fino all’8,2%.

  • Aiea su Zaporizhzhia, «proseguire colloqui per evitare incidente nucleare»

    L’Agenzia internazionale per l’energia atomica propone il “proseguimento delle consultazioni” con Kiev e Mosca per “evitare un incidente nucleare” a Zaporizhzhia. Il direttore generale, Rafael Grossi, ha espresso la sua disponibilità per “continuare le consultazioni” con Ucraina e Russia per garantire la sicurezza della centrale nucleare ed “evitare un incidente nucleare” a causa dei combattimenti nella zona. “Dobbiamo fare tutto il possibile per evitare un incidente nucleare che aggiunge tragedia alla sofferenza. Dobbiamo agire. Se succede qualcosa qui, non saremo in grado di incolpare un disastro naturale, ma dovremo riconoscere la nostra stessa inerzia”, ​​ha affermato, prima di ribadire il suo appello per la creazione di una zona di sicurezza attorno al sito. Grossi ha quindi confermato l’avvio di “colloqui dettagliati” con Kiev e Mosca per raggiungere un accordo. “È possibile arrivarci. Sono disposto a continuare le consultazioni questa settimana con entrambi i paesi in modo da poter proteggere questo impianto”, ha spiegato.

  • W. Post, «in Europa ondata fazioni amiche di Mosca, Kiev ha ragioni di temere»

    E’ in atto in Europa una mini ondata elettorale di fazioni politiche euroscettiche amiche della Russia, scrive il Washington Post il giorno dopo le elezioni in Italia. Pur precisando che Giorgia Meloni “ha sostenuto a parole Kiev”, il quotidiano americano ricorda che i suoi alleati invece, Matteo Salvini e Silvio Berlusconi, sono vicini alle posizioni di Mosca. “L’Ucraina può avere ragioni per temere il cambio di direzione del vento nelle democrazie occidentali”, si sottolinea. La determinazione dei Paesi nel sostenere l’Ucraina ha retto in questi ultimi otto mesi. Ma i sondaggi evidenziano un interesse calante fra alcuni elettori, soprattutto a causa dei problemi economici che si sono creati. I partiti di destra rimangono molto più positivi verso la Russia rispetto al resto del pubblico delle loro società, evidenzia una ricerca di Pew.

  • Gas: segnalato crollo pressione Nord Stream 2

    L’operatore di Nord Stream 2 ha annunciato “un forte calo della pressione” sulla linea A del gasdotto. Lo comunica l’agenzia Ria Novosti che parla di una “emergenza immediatamente segnalata alle autorità di Germania, Danimarca, Svezia, Finlandia e Russia, mentre è in corso un’indagine” . Il Nord Stream 2 corre dalle coste della Russia attraverso il Mar Baltico fino alla Germania ed è costituito da due tratte con una capacità totale di 55 miliardi di metri cubi di gas all’anno. La costruzione è durata tre anni e si è conclusa il 10 settembre 2021. Il gasdotto è completamente pronto per il funzionamento e riempito di gas tecnico ma la Germania ha prima sospeso la certificazione e, dopo l’inizio dell’invasione russa in Ucraina , ha completamente bloccato il progetto.

  • Blinken annuncia altri 475 mln di aiuti

    Gli Usa forniranno altri 475,5 milioni di dollari a Kiev. Lo ha annunciato il segretario di stato Antony Blinken, precisando che la somma e’ destinata all’assistenza per la sicurezza dei civili e a rafforzare la capacita’ delle forze dell’ordine e della giustizia penale dell’Ucraina.”Condividiamo il loro impegno ad una Ucraina democratica, indipendente e sovrana”, ha twittato.

  • Kazakistan: no a referendum annessione, Mosca rispetti sovranità

    Il Kazakistan prende posizione contro i referendum nei territori occupati russi in Ucraina. Il ministero degli Esteri dell’ex repubblica sovietica ha fatto sapere che “non riconoscerà la possibile annessione” del Donbass e degli altri territori occupati russi dopo i referendum che si stanno tenendo in questi giorni e ha esortato Mosca a “rispettare i principi di integrità territoriale e sovranità”. “Il nostro presidente - ha ricordato il portavoce del ministero - ha chiarito in più occasioni, e anche nel discorso alle Nazioni Unite, l’importanza di salvaguardare i principi del diritto internazionale, che si basa sulla Carta dell’Onu”. E la Carta, ha sottolineato, “parla della responsabilità degli stati membri per mantenere la pace e il rispetto dell’integrità territoriale degli Stati”. Quindi il rinnovo della disponibilità a “offrire tutti gli aiuti necessari per ristabilire il dialogo tra le parti mentre cerchiamo di preservare la stabilità a livello regionale e globale”.

  • Orban, popoli Ue contro sanzioni a Russia cambiano governi

    Nuovo affondo del premier ungherese, Viktor Orbán, contro le sanzioni dell’Ue alla Russia “imposte dalle élite di Bruxelles”. “La Russia ha guadagnato 158 miliardi di entrate, metà delle quali, 85 miliardi, è stata pagata dai paesi dell’Ue” ha attaccato il premier, sottolineando come l’arma delle sanzioni si sia ritorta contro gli europei. “Non c’è da stupirsi che in alcuni Stati membri il popolo arrabbiato stia cambiando i governi che sostenevano le sanzioni” ha detto Orban, salutando con un “Avanti ragazzi!” il risultato delle elezioni in Italia.

  • Cavusoglu, «Erdogan lavora a incontro Putin-Zelensky»

    Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan continua a lavorare per arrivare a un incontro tra il presidente russo Vladimir Putin e quello ucraino Volodymyr Zelensky. Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri turco Mevlut Cavusoglu durante una conferenza stampa al Japan National Press Club a Tokyo dicendo che ’’il nostro obiettivo è quello di riunire i due leader per garantire che le decisioni siano prese al livello di leader. Il mondo intero paga il prezzo della guerra”. “Anche i leader che vogliono che la guerra continui devono essere persuasi. Come Turchia, non abbiamo perso la speranza, continueremo i nostri sforzi’’, ha aggiunto.

  • Fonte Ue, per ora non vediamo un esodo dalla Russia

    “Al momento non vediamo alcun esodo dalla Russia verso i confini europei”. Lo sostiene un alto funzionario della Commissione Europea, precisando che le rilevanti agenzie europee stanno acquisendo i dati per capire l’entità del fenomeno. “L’introduzione della mobilitazione parziale, in Russia, è avvenuta solo la settimana scorsa”. Al confine con la Finlandia, intanto, il traffico in ingresso nel corso de fine settimana è stato più alto del solito (circa 8mila ingressi al dì) ma poi si è “stabilizzato”. I dati sono stati forniti dalla Guardia di Frontiera finlandese.

  • Papa: uso atomica in guerra è crimine contro ogni futuro

    “Desidero ribadire che l’uso dell’energia atomica per fini di guerra è, oggi più che mai, un crimine, non solo contro l’uomo e la sua dignità, ma contro ogni possibilità di futuro nella nostra casa comune”. Lo dice il Papa in un tweet.

  • Cremlino, annuncio adesione a Russia dopo voto e procedure

    Il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ha dichiarato che la data dell’adesione ufficiale delle nuove regioni alla Russia sarà annunciata a tempo debito: “Questo sarà preceduto da una certa procedura legata ai nostri legislatori”, ha detto. “Vi informeremo a tempo debito”, ha precisato. Detto questo, l’addetto stampa di Putin ha aggiunto che i media riferiranno anche se ci si deve aspettare un discorso del leader russo a seguito dei risultati del referendum nelle repubbliche del Donbass e in altri territori liberati (Zaporizhzhia e Kherson). “Forniremo informazioni a tempo debito”, ha detto.

  • Turchia non riconoscerà referendum

    La Turchia non riconoscerà i referendum che si stanno tenendo nei territori dell’Ucraina conquistati dai russi. Lo ha chiarito alla Cnn turca il portavoce del presidente Recep Tayyip Erdogan Ibrahim Kalin, sottolineando che Ankara ’’riconosce l’integrità territoriale dell’Ucraina e del suo popolo’’. “Non riteniamo corretti i tentativi di referendum unilaterale, non riconosciamo il referendum in Crimea e il risultato tenutosi nel 2014. La nostra posizione su questi tali referendum è chiara”, ha affermato Kalin. La Turchia, ha aggiunto, è “l’unico Paese” che compie “sforzi sinceri e si sforza di porre fine alla guerra”.

  • Cremlino, «a ora nessuna decisione su chiusura confini»

    Il Cremlino assicura che “non è stata fino a ora presa nessuna decisione” di chiudere i confini della Federazione russa, per bloccare l’esodo (261mila uomini in pochi giorni, secondo fonti giornalistiche) dei russi reclutabili nel quadro della mobilitazione parziale. Il portavoce Dmitry Peskov ha anche aggiunto che non sono stati neanche fatti passi per introdurre la legge marziale in alcune regioni del Paese. “Non so nulla di tutto questo”, ha affermato Peskov, riferendosi alle notizie secondo cui Mosca avrebbe chiuso le frontiere il 28 se non addirittura già questa sera.

  • Borsa di Mosca in calo del 10%, al minimo da inizio guerra

    L’indice della borsa di Mosca è sceso oggi sotto i 1900 punti, perdendo oltre il 10%: lo riferisce l’agenzia Interfax. Secondo l’Afp, si tratta del punto più basso dall’inizio dell’invasione dell’Ucraina. Per Interfax, il calo si registra sullo sfondo delle tensioni politiche e del timore di nuove sanzioni mentre nelle zone occupate dell’Ucraina si svolgono i “referendum” per l’annessione alla Russia.

  • Cremlino, «in certi casi il decreto di mobilitazione violato»

    Il Cremlino ha ammesso oggi che sono stati commessi degli errori durante la mobilitazione dei riservisti per l’azione militare della Russia in Ucraina e ha affermato che non è stata presa alcuna decisione di chiudere le frontiere del Paese. “In effetti, ci sono casi in cui il decreto di mobilitazione è stato violato. In alcune regioni, i governatori stanno lavorando attivamente per correggere la situazione. Speriamo che tutti gli errori vengano corretti”, ha dichiarato ai giornalisti il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov. “Non è stata presa alcuna decisione sulla chiusura delle frontiere russe”, ha aggiunto, mentre si fanno insistenti le voci di un blocco per impedire agli uomini russi idonei alla leva di lasciare il Paese.

  • Ue, accordo politico Serbia-Russia suscita preoccupazione

    La decisione della Serbia di firmare un accordo con la Russia per “consultazioni” reciproche su questioni di politica estera suscita “serie domande” da parte della Commissione Europea. Lo ha detto un portavoce al briefing quotidiano. “È chiaro che un accordo del genere significa voler stringere i rapporti con la Russia, che sta conducendo una guerra illegale in Ucraina e i suoi soldati stanno compiendo atrocità documentate”, ha sottolineato il portavoce. “Prendiamo la cosa molto seriamente: la Serbia ha deciso di voler intraprendere il percorso di accesso in Ue, questo prevede un allineamento sulla nostra politica estera”.

  • Moldavia: Sandu, ’ritiriamo cittadinanza a chi va in guerra’

    La presidente della Moldavia Maya Sandu ha affermato che lo Stato sta valutando la possibilità di revoca della cittadinanza a chi partecipa alla guerra contro l’Ucraina scatenata dalla Russia. Secondo Sandu, un’iniziativa del genere è allo studio a causa del rischio di mobilitazione nella Transnistria non riconosciuta. Lo riporta Espreso Tv. “C’è il rischio di mobilitazione dei cittadini nelle regioni orientali della Moldova. Stiamo valutando la possibilità di revocare la cittadinanza alle persone che hanno passaporto moldavo e prenderanno parte al conflitto militare dalla parte dell’aggressore”, ha detto Sandu.

  • Prezzi guerra: in calo petrolio e gas

    Materie prime in calo con i rischi di una recessione economica globale mentre prosegue la guerra in Ucraina. La giornata è caratterizzata dal netto calo del petrolio e gas. Sul fronte del greggio il Wti scende a 78,05 dollari al barile (-0,8%) e il Brent a 85,47 dollari (-0,7%). Scende anche il gas con il prezzo che ad Amsterdam si attesta a 169,60 euro al megawattora (-8,7%). Sul fronte dei metalli l’oro è in lieve calo a 1.642 dollari l’oncia (-0,1%). In flessione il rame (-0,8%) e il nichel (-2,5%). Tra gli alimentari segnano il passo le quotazioni del grano duro (-0,84% a 942 dollari per unità contrattale da 5mila staia) e di quello tenero (-1,31% a 869 dollari).

  • Germania: Berlino lavora a price cap nazionale per l’elettricità

    La Germania si prepara a introdurre un tetto massimo nazionale per i prezzi dell’elettricità questo autunno se l’Unione Europea non riuscirà a concordare una mossa simile per l’intero blocco europeo, secondo quanto riferiscono funzionari del governo. Il tetto proteggerebbe consumatori e imprese da ulteriori aumenti dei prezzi dell’energia innescati dalla guerra economica tra Russia e Occidente per l’invasione dell’Ucraina da parte di Mosca.
    A differenza del tetto introdotto in Francia, che limita il prezzo che i fornitori di energia possono addebitare agli utenti finali, il price cap che vorrebbe introdurre Berlino, spiegano i funzionari, imporrebbe un prelievo ai produttori di energia che addebitano più di un determinato importo. Questi fondi sarebbero poi distribuiti agli operatori di rete, le società che vendono energia agli utenti finali, consentendo loro di abbassare i prezzi.

  • Kiev, con annuncio mobilitazione chiusa regione russa Rostov

    In contemporanea con l’annuncio della mobilitazione, la regione di Rostov, nella Federazione Russa, è chiusa sia all’ingresso che all’uscita: lo riferisce lo Stato maggiore delle forze armate ucraine, citato da Ukrainska Pravda. Le persone che non si trovano nel luogo di registrazione dopo l’avviso di leva, tramite parenti vengono informate dell’obbligo di presentarsi entro tre giorni. Al personale che arriva ai punti di raccolta nella regione di Belgorod viene annunciato un elenco di ciò che deve acquistare a proprie spese, in particolare si tratta di vestiti pesanti. Il 24 settembre - secondo Kiev - è iniziato l’addestramento dei mobilitati alla base del battaglione della flotta del Mar Nero a Sebastopoli. A Svatovo, nella regione di Lugansk, le convocazioni di mobilitazione vengono consegnate a persone di età superiore ai 18 anni. I singoli cittadini vengono immediatamente inviati alle unità militari. “Negli insediamenti della regione di Zaporizhzhia, i russi vanno porta a porta, costringendo i locali a partecipare al cosiddetto “referendum”: questo consente di identificare gli uomini. Il nemico sta facendo lo stesso negli insediamenti della regione di Luhansk”, ha affermato lo Stato maggiore.

  • In Russia oltre 2.300 arrestati per proteste contro mobilitazione militare

    Più di 2.300 persone sono state arrestate a causa delle proteste registrate in Russia a seguito della mobilitazione militare decretata dal presidente Vladimir Putin il 21 settembre. Secondo l’organizzazione Ovd-Info l’annuncio della mobilitazione di massa per la guerra in Ucraina ha anche innescato numerosi tentativi da parte di cittadini russi di trasferirsi nei paesi vicini per evitare di essere inviati al fronte. Voci critiche nei confronti del governo Putin accusano il Cremlino di cercare di mobilitare soprattutto uomini provenienti dalle aree più povere e remote del Paese. Soltanto domenica, almeno 101 persone sono state arrestate nella città di Makhachkala, in Daghestan, nel sud-ovest del Paese, durante una nuova protesta contro il provvedimento. Diversi media russi hanno condiviso video attraverso i social network che mostrano discussioni tra manifestanti e agenti di polizia. Da quando è iniziata l’offensiva militare contro Kiev, i militari della regione del Daghestan hanno subito pesanti perdite. Le autorità regionali hanno dichiarato che solo gli uomini con “addestramento militare” saranno schierati sul territorio ucraino.

  • Putin a Erdogan, «potremmo negoziare con Kiev»

    Il presidente russo Vladimir Putin ha ammesso durante i colloqui con l’omologo turco Recep Erdogan a Samarcanda che la Russia potrebbe tornare a negoziare con l’Ucraina. Lo ha riferito il ministro degli Esteri di Ankara Mevlüt Cavusoglu, citato dall’agenzia di stampa statale russa Tass.

  • Kiev, «scoperta stanza torture allestita da russi a Kharkiv»

    Un’altra camera di tortura allestita dai russi è stata scoperta nel villaggio liberato di Liptsi, nella regione di Kharkiv, nell’Ucraina orientale, riferisce l’Ufficio del Procuratore generale, riportato da Ukrinform. “Il 23 settembre, i procuratori dell’ufficio del Procuratore distrettuale di Derhachiv, nella regione di Kharkiv, insieme alle forze dell’ordine hanno scoperto nel villaggio di Liptsi, nel distretto di Kharkiv, l’ufficio della cosiddetta ’polizia dell’autoproclamata repubblica di Lugansk”, dove avevano sede i militari russi e quelli della pseudo-repubblica: nel seminterrato dell’edificio gli invasori hanno trattenuto le persone, sottoponendole a torture prima di portarle in territorio russo”. L’inchiesta viene condotta nell’ambito di un procedimento penale avviato per violazione delle leggi e degli usi di guerra. Le vittime non sono ancora state identificate. “Tutte le prove dei crimini di guerra commessi dai militari russi saranno trasmesse alla Corte penale internazionale dell’Aia, in modo che nessun criminale di guerra sfugga alle proprie responsabilità”, ha sottolineato l’Sbu, l’intelligence ucraina. Il 21 settembre era stata scoperta un’altra camera di tortura a Kupyansk, nella regione di Kharkiv.

  • Ocse: guerra Ucraina minaccia sicurezza alimentare globale

    Le ricadute della guerra russa in Ucraina “restano una minaccia per la sicurezza alimentare globale, in particolare se combinate con altri eventi meteorologici estremi causati dai cambiamenti climatici. La cooperazione internazionale è necessaria per mantenere i mercati agricoli aperti, affrontare i bisogni d’urgenza e rafforzare l’offerta”: è quanto si legge nelle Prospettive economiche intermedie dell’Ocse presentate oggi a Parigi.”I governi - sottolinea l’Ocse - devono garantire che gli obiettivi della sicurezza energetica e della mitigazione dei cambiamenti climatici siano allineati”.

  • Kenya favorevole ad acquisto carburante dalla Russia

    Il Kenya è favorevole ad acquistare carburante anche dalla Russia. Lo ha dichiarato il nuovo presidente, William Ruto, in un’intervista alla Bbc. Ruto ha confermato di valutare quella russa tra le varie opzioni disponibili, distaccandosi dalle posizioni pro-Ucraina della precedente amministrazione. “Tutte le opzioni sono a nostra disposizione come paese - ha detto Ruto, confermando la sua decisione di eliminare i sussidi statali per non far lievitare il prezzo della benzina al distributore -, ora passerò all’agenda per assicurarmi che ci siano relazioni tra governi che permettano di iniziare progressivamente a far scendere i prezzi del carburante”.

  • Lukashenko, con Russia non tollereremo umiliazioni Occidente

    “La Russia e la Bielorussia non tollereranno umiliazioni dai Paesi occidentali”. lo ha detto il presidente bielorusso Alexander Lukashenko.

  • Putin, Occidente deve trattare Russia con rispetto

    “L’Occidente dovrebbe trattare la Russia con rispetto”. Lo ha affermato il presidente russo Vladimir Putin, in occasione dell’incontro con il presidente bielorusso Aleksander Lukashenko, come riporta Ria Novosti.

  • Russia: imprenditore pro-Putin ammette, ho fondato io Wagner

    L’uomo d’affari russo Yevgeny Prigozhin, considerato molto vicino al presidente Vladimir Putin, ha ammesso di aver fondato il gruppo di mercenari Wagner, confermando che unità della milizia privata sono attive in America Latina e Africa. Prigozhin, in un comunicato, spiega che fondò il gruppo per mandare combattenti nel Donbass nel 2014: “In quel momento, il primo maggio 2014, nacque un gruppo di patrioti, che più tardi prese il nome di Btg Wagner”. L’imprenditore aveva in passato negato ogni collegamento con Wagner.

  • Energoatom, «a Zaporizhizhia votano falsi operatori centrale»

    L’agenzia nucleare ucraina Energoatom, che gestisce gli impianti nel Paese, compreso quello di Zaporizhzhia, occupato dai russi, ha accusato le forze filo-russe di aver messo in scena una finta votazione al referendum di adesione alla Federazione da parte degli operatori ucraini. “Hanno messo in scena un’altra esibizione vicino alla centrale nucleare di Zaporizhzhia - scrive Energoatom su Telegram - fingendo di essere il personale della centrale nucleare che va a votare. Un folto gruppo di uomini in borghese ha aspettato la fine del turno e si è mescolata alle persone che entravano nella centrale”. Secondo Energoatom, lungo la strada le persone in fila verso gli ingressi hanno rilasciato interviste ai media di propaganda filorussi e hanno gridato parole di sostegno alla Russia e allo pseudo-referendum, poi sono andati all’autobus in cui si è tenuto il “voto” e hanno compilato in modo dimostrativo le schede elettorali. “Questo fatto dimostra ancora una volta che tra i lavoratori della centrale nucleare di Zaporizhzhia, nessuno si è offerto volontario per partecipare alla farsa di occupazione, quindi i propagandisti sono stati nuovamente costretti a dare una “buona” immagine per gli utenti russi”, conclude il messaggio.

  • Bombardamenti a Kharkiv, sei persone ferite

    Le truppe russe hanno bombardato cinque distretti della regione di Kharkiv, provocando il ferimento di 6 persone. Lo ha riferito su Telegram il capo dell’amministrazione militare regionale Oleg Sinegubov, precisando che, “secondo il Centro regionale per l’assistenza medica di emergenza, sei persone sono state ricoverate in ospedale”. Nel villaggio di Zaliznychny, nel distretto di Chuguyiv, ha aggiunto Sinegubov, i bombardamenti hanno provocato un incendio in una delle aziende agricole.

  • Russia: «successo referendum Zaporizhzhia e Kherson»

    L’agenzia di stampa statale russa Tass riporta i dati forniti da amministratori locali filorussi secondo i quali il referendum di adesione alla Federazione nelle regioni ucraine occupate di Zaporizhzhia e Kherson “hanno avuto successo, l’affluenza ha superato il 50%”. I referendum, definiti una farsa da ucraini e occidentali, si concluderanno domani.

  • Presidente Finlandia, «Putin non accetterà alcuna sconfitta»

    “Putin ha investito molto nella guerra. È un combattente, quindi è molto difficile immaginare che accetti una sconfitta, e questo rende sicuramente la situazione molto critica”. Lo ha detto il presidente finlandese Sauli Niinisto in un’intervista alla Cnn, nella quale ha sottolineato come si stia vivendo un momento ’pericoloso’ nella guerra in Ucraina. Putin, ha affermato, “è deluso dalla situazione in Ucraina dopo gli eventi del 2014. Questa delusione sta crescendo. Ha deciso di risolverla ora, in un modo o nell’altro”.

  • Intelligence Gb, «truppe russe in guerra con preparazione insufficiente»

    “La mancanza di addestratori militari e la fretta con cui la Russia ha avviato la mobilitazione suggeriscono che molte delle truppe arruolate si schiereranno in prima linea con una preparazione minima. È probabile che subiscano un alto tasso di abbandono”. Lo scrive su Twitter l’intelligence britannica, aggiungendo che, “a differenza della maggior parte degli eserciti occidentali, l’esercito russo fornisce addestramento iniziale di basso livello ai suoi soldati”. Secondo il ministero della Difesa di Londra, “le prime tranche di uomini richiamati da Mosca per la mobilitazione parziale hanno iniziato ad arrivare alle basi militari. Sono già state emesse molte decine di migliaia di atti di convocazione. La Russia dovrà ora affrontare una sfida amministrativa e logistica per fornire addestramento alle truppe reclutate”.

  • Putin incontra Lukashenko

    Oggi il presidente russo Vladimir Putin incontra il presidente bielorusso e fedele alleato Aljaksander Lukashenko.

  • Kiev, «morti 57.200 soldati russi, distrutti 2.290 tank»

    Ammonterebbero a 57.200 le perdite fra le fila russe dal giorno dell'attacco di Mosca all'Ucraina, lo scorso 24 febbraio. Lo rende noto il bollettino quotidiano dello Stato Maggiore delle Forze Armate ucraine, appena diffuso su Facebook, che riporta cifre che non è possibile verificare in modo indipendente. Secondo il resoconto dei militari ucraini, a oggi le perdite russe sarebbero di circa 57.200 uomini, 2.290 carri armati, 4.857 mezzi corazzati, 1.369 sistemi d’artiglieria, 330 lanciarazzi multipli, 172 sistemi di difesa antiaerea. Stando al bollettino, che specifica che i dati sono in aggiornamento a causa degli intensi combattimenti, le forze russe avrebbero perso anche 260 aerei, 224 elicotteri, 3.711 autoveicoli, 15 unità navali e 970 droni.

  • Russia: uomo convocato per la leva spara al comandante

    Un uomo russo ha sparato al comandante militare locale ferendolo gravemente in un centro di reclutamento in una città siberiana dopo avergli detto che si sarebbe rifiutato di combattere nella guerra in Ucraina. “Il commissario militare Alexander Yeliseyev è in terapia intensiva, in condizioni molto gravi. L’uomo che ha sparato è stato arrestato. Sarà punito obbligatoriamente”, ha dichiarato il governatore della regione di Irkutsk, Igor Kobzev, aggiungendo che la sparatoria è avvenuta nel centro di reclutamento militare della città di Ust-Ilimsk.

  • Nyt: Putin potrebbe usare armi nucleari tattiche

    Vladimir Putin potrebbe usare armi nucleari tattiche, ma non ci sono ancora prove che stia preparando un simile attacco. Ne scrive il New York Times, citando l’amministrazione statunitense, secondo cui il presidente russo potrebbe usare armi nucleari in un’azione dimostrativa sul Mar Nero, sull’Oceano Artico o sul territorio dell’Ucraina.

    Secondo il quotidiano americano, gli esperti ritengono improbabile che Putin prenda decisioni in merito, vista la reazione dell’Occidente e degli alleati di Mosca, come Cina e India. Anche questi ultimi, infatti, hanno espresso le loro più dure critiche all’uso delle armi nucleari da parte del presidente russo, che il 21 settembre ha dichiarato che avrebbe utilizzato tutti i mezzi disponibili in caso di presunta minaccia all’integrità territoriale della Federazione Russa.

    Il Presidente russo Vladimir Putin (ANSA/ALEXEY NIKOLSKY / RIA NOVOSTI / KREMLIN POOL)

  • Gb: truppe richiamati russi senza esperienza per anni

    I primi gruppi di uomini richiamati dalla mobilitazione parziale della Russia hanno iniziato ad arrivare alle basi militari: sono state emesse molte decine di migliaia di avvisi di leva, la Russia dovrà ora affrontare una sfida amministrativa e logistica per fornire addestramento alle truppe. Lo scrive l’intelligence del Ministero della Difesa britannico nel suo ultimo aggiornamento su Twitter. “Molte delle truppe arruolate non avranno alcuna esperienza militare per anni. La mancanza di addestratori militari e la fretta con cui la Russia ha avviato la mobilitazione suggerisce che molte delle truppe arruolate si schiereranno in prima linea con una preparazione minima pertinente. È probabile che subiscano un alto tasso di abbandono”.

    “A differenza della maggior parte degli eserciti occidentali, l’esercito russo fornisce addestramento iniziale di basso livello ai soldati all’interno delle loro unità operative designate, piuttosto che in istituti di addestramento dedicati”, spiega il report. “Di solito, un battaglione all’interno di ogni brigata russa rimane in guarnigione se altri due si schierano e possono fornire un quadro di istruttori per addestrare nuove reclute o aumentati. Tuttavia, la Russia ha schierato molti di questi terzi battaglioni in Ucraina”.

  • Giappone vieta l’esportazione di armi chimiche in Russia

    Il governo del Giappone ha approvato un nuovo pacchetto di sanzioni contro la Russia in cui vieta l’esportazione di merci collegate alla fabbricazione di armi chimiche. Il Ministero dell’Economia, del Commercio e dell’Industria giapponese ha annunciato che “per contribuire agli sforzi internazionali, il Consiglio dei ministri ha approvato il divieto di esportazione verso 21 organizzazioni designate e il divieto di esportare armi chimiche e altri beni nella Federazione Russa”.

    Tra le organizzazioni russe incluse nell’elenco delle sanzioni ci sono l’Istituto centrale di ricerca del Ministero della Difesa della Federazione Russa, Ojsc Moselectronproekt, Npo Etalon, Jsc Vo Mashpriborintorg, Jsc Energia. Compare inoltre l’Istituto di fisica teorica e sperimentale AI Alikhanov del Centro nazionale di ricerca “Kurchatov Institute”, Llc “Sistema di offerte automatizzate dell’ordine di difesa dello Stato”, Pjsc “Impresa di ricerca e produzione Arzamas” “Temp-Avia”.

    Il primo ministro giapponese Fumio Kishida (REUTERS/Brendan McDermid)

  • Violente proteste in Daghestan contro mobilitazione di Putin

    Proteste e scontri con la polizia nella regione russa del Daghestan dove i manifestanti sono scesi in piazza contro la mobilitazione paziale annunciata mercoledì da Vladimir Putin. Lo riferisce la Bbc. Decine di video pubblicati sui social mostrano manifestanti che affrontano la polizia e altri funzionari della sicurezza nella capitale regionale Makhachkala. L’osservatore russo indipendente dei diritti umani Ovd-Info ha riferito che gli agenti hanno fatto ricorso all’uso di pistole stordenti e manganelli sulla folla. Oltre 100 persone sono state arrestate.

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  • Polonia annulla concerti Roger Waters dopo lettera contro invio armi a Kiev

    I concerti di Roger Waters in Polonia sono stati cancellati a causa della posizione del musicista sulla guerra in Ucraina. La cancellazione della Live Nation Poland, il promotore dei concerti della leggenda del rock britannico e co-fondatore dei Pink Floyd, è arrivata dopo che Waters ha pubblicato sul suo sito web all’inizio di settembre una controversa lettera aperta alla first lady ucraina Olena Zelenska. Nella lettera, Waters ha scritto che si opponeva all’invio da parte dell’Occidente di armi in Ucraina per aiutare il paese contro l’invasione della Russia.

    Roger Waters contro le armi a Kiev, Polonia cancella i concerti (ANSA/ETTORE FERRARI)

  • Blinken in contatto con Mosca per affrontare minacce nucleari

    Antony Blinken ha affermato che Washington è stata in contatto negli ultimi mesi con il Cremlino per affrontare le minacce nucleari nel corso della guerra della Russia contro l’Ucraina. “È molto importante che Mosca ci ascolti e sappia che le conseguenze di una guerra nucleare sarebbero terribili”, ha affermato il segretario di Stato degli Stati Uniti in un’intervista alla Cbs, aggiungendo: “Siamo stati molto chiari con i russi, sia in pubblico che in privato”. “Abbiamo sentito molta retorica irresponsabile da Vladimir Putin - ha detto ancora Blinken - ma siamo concentrati sul fare in modo che tutti possiamo agire in modo responsabile”.

    Riguardo la guerra, il segretario di Stato ha dichiarato che “se la Russia smette di combattere, la guerra è finita. Se l’Ucraina smette di combattere, l’Ucraina è finita. Il presidente Biden sta facendo tutto il possibile per aiutare gli ucraini a difendersi e facciamo tutto il possibile per riunire altri paesi per fare pressione sulla Russia, siamo anche determinati a far sì che questa guerra non si espanda”.

    Il segretario di Stato Usa Antony Blinken (DAVID DEE DELGADO / POOL / AFP)

  • Duemila arresti in Russia, alleati di Putin in allarme

    Sono 799 i manifestanti detenuti in Russia dopo gli arresti nelle proteste contro la mobilitazione annunciata da Putin, secondo gli ultimi dati del progetto media indipendente sui diritti umani Ovd-Info. In totale sarebbero stati arrestati 2mila dimostranti, per la maggior parte rilasciati. Intanto, i due legislatori più anziani della Russia hanno espresso preoccupazione per il modo in cui si sta svolgendo la campagna di mobilitazione nel Paese e il patriarca Kirill ha annunciato che ai soldati che muoiono in Ucraina saranno ’lavati tutti i peccati’.

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  • Zelensky, guerra è giocattolo di Putin coperto di sangue

    La guerra è “un giocattolo molto costoso per Putin. È un giocattolo ricoperto di sangue. Quindi ha bisogno di più soldi, tutti i soldi e i super profitti del petrolio e del gas che la Russia sta usando. Noi dobbiamo limitarli”. Lo ha detto il presidente ucraino Volodymy Zelensky in un’intervista alla Cbs.

    “Dobbiamo rimanere uniti. Gli Stati Uniti e l’Europa insieme applicano queste sanzioni e devono essere attuate non solo dagli Stati Uniti, ma dall’intero mondo democratico. Non possiamo pensare che un paese implementi le sanzioni, un altro le implementi solo parzialmente e un terzo paese non supporti le sanzioni”, ha detto ancora Zelensky.

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  • Ministro Esteri Ungheria, sanzioni contro Russia fallimento completo

    Le sanzioni alla Russia stanno causando danni all’Europa e sono un “fallimento completo”. Ad affermarlo è il ministro degli Esteri e del commercio ungherese Peter Szijjarto. A seguito delle sanzioni dell’Ue imposte alla Russia, sottolinea parlando alla radio Mr1, “l’inflazione europea è alle stelle, i costi delle bollette, i prezzi del gas e dei prodotti alimentari sono aumentati e l’economia del continente è entrata in recessione”. Queste sanzioni, aggiunge, “sono un completo fallimento, poiché ora è chiaro che le sanzioni hanno danneggiato l’Europa molto più della stessa Russia e stanno causando enormi danni all’economia dell’Ue”.

    Szijjarto ha etichettato un potenziale ottavo pacchetto di sanzioni come una “direzione sbagliata”, ma ha osservato che non ci sono ancora decisioni definitive in merito e finora non è stata preparata nemmeno una proposta formale. “Non daremo il nostro consenso a nessuna decisione che danneggerebbe l’interesse nazionale ungherese. La sicurezza dei nostri approvvigionamenti energetici rimane una linea rossa, per noi eventuali sanzioni che metterebbero in pericolo il nostro approvvigionamento energetico sono inaccettabili”. Szijjarto ha anche espresso la sua opinione sugli Stati Uniti che traggono vantaggio dalla politica delle sanzioni dell’Ue.

    “È fuori discussione che l’economia americana sta vincendo con queste sanzioni, mentre l’economia dell’Ue è diretta verso la recessione”, aggiunge. “Considero il dialogo e la negoziazione un valore, sembra che non tutti siano d’accordo su questo”, rileva ancora Szijjarto: “Se chiudiamo i canali di comunicazione, i canali diplomatici, ci arrenderemo definitivamente e perderemo la speranza che questo conflitto finisca mai”, conclude.

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  • Filorussi, validi i referendum sull’annessione

    I Comitati Centrali elettorali delle repubbliche separatiste di Donetsk e di Luhansk hanno riconosciuto validi i referendum per l’annessione alla Russia. Secondo quanto riporta Tass, che cita Elena Kravchenko, capo della Commissione elettorale centrale della Regione di Luhansk, e l’omologo di Donetsk Alexander Kofman, in entrambe le auto-proclamate repubbliche si è oltre il 50%, dato che rende valido il voto.

    In particolare, nella auto proclamata Repubblica popolare di Luhansk, il comitato elettorale avrebbe registrato un’affluenza del 76,09%. Dato ancora non completo nel Donetsk dove, secondo quanto emerso da un report, l’affluenza avrebbe comunque superato il 50%.

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  • In Serbia arrivati finora 40mila russi da inizio guerra

    Prosegue incessante il flusso di russi in Serbia, divenuto ancora più massiccio dopo l’annuncio sulla mobilitazione militare parziale in Russia. Secondo il quotidiano Blic, dall’inizio del conflitto armato in Ucraina sarebbero circa 40 mila i russi giunti finora in Serbia, in particolare nella capitale Belgrado e nelle altre principali città di Novi Sad e Nis. In prevalenza in aereo, con gli ultimi voli disponibili, ma anche in auto. E si prevede, scrive il giornale, che solo a Belgrado nelle prossime due settimane ne arrivino altri 4 mila.

    La conseguenza più immediata è stato il sensibile aumento dei prezzi nell’acquisto di immobili e negli affitti di appartamenti e locali uso ufficio. Molti dei russi che si trasferiscono nel Paese balcanico sono infatti professionisti o imprenditori, con notevole disponibilità di denaro e alla ricerca di sistemazioni che consentano loro di operare e lavorare liberamente e senza le restrizioni finanziarie e i problemi di interscambio e comunicazione sorti in Russia con le vaste e dure sanzioni occidentali.

    Sono oltre 3.800 le imprese russe registrate in Serbia, scrive Blic, secondo cui gli affitti soprattutto a Belgrado sono lievitati anche del 50%. A causa della sensibile disponibilità di denaro contante dei russi, molti - sostiene il giornale - hanno sfrattato a loro favore i locatari presenti, mentre alcuni mettono annunci per affitti di appartamenti esclusivamente a russi.

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